OGM, STOP A BIOTECH DI MARTINA
COLDIRETTI, BISI: “UN SEGNALE IMPORTANTE”
“L’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per difendere il territorio nazionale dai rischi di contaminazione da Ogm è un segnale importante.”
E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti di Piacenza Luigi Bisi in seguito all’annuncio del Ministro di un intervento atto a impedire eventuali coltivazioni biotech in comune con i colleghi del governo Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, qualora la sentenza del Tar, attesa per il 9 aprile prossimo, annullasse il decreto sul divieto in essere. In quel caso si dovrà dunque intervenire tramite le Regioni.
“Difendere il territorio nazionale dalla contaminazione da Ogm, prosegue Bisi, è un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani e che, anche nel rispetto del loro volere, deve essere difeso dalle autorità responsabili; gli organismi geneticamente modificati non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo basato sull’omologazione, grande nemico della tipicità per la quale il nostro paese è apprezzato all’estero e sulla quale abbiamo un grande vantaggio competitivo.”
Nell’Unione Europea, nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm, nel 2013 sono rimasti solo Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, a coltivare Ogm con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810, la quasi totalità in Spagna.
“Solo cinque paesi su ventotto, conclude il Presidente Bisi, assoggettarsi a questo modo di produrre vuol dire assoggettare la nostra economia a quella degli altri e diventare schiavi di un modello che non valorizza il nostro patrimonio più grande ma invece lo svilisce.”