25 Luglio 2012
CONSORZIO DI BONIFICA E ISTITUZIONI SALVANO IL TERRITORIO PIACENTINO

L’acqua è un elemento essenziale per la vita, ma fino a poche settimane fa sembrava che l’emergenza siccità riguardasse solo il mondo agricolo. Finalmente tutto il sistema ha raggiunto la consapevolezza che non si trattava di un problema dell’agricoltura ma dell’intero territorio.
Dopo la costituzione nella scorsa settimana della cabina di regia regionale, composta dai rappresentanti del Consorzio di Bonifica di Piacenza, del Servizio tecnico di bacino degli affluenti del Po della Regione Emilia-Romagna, del Servizio idrografico di Arpa e del Cer (Canale emiliano-romagnolo), il primo obiettivo, riguardante il rilascio straordinario di acqua dal Brugneto è stato raggiunto
“La cabina di regia, commenta il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani si è posta 3 obiettivi fondamentali: la richiesta di rilascio straordinario di acqua dal Brugneto, la concertazione dei criteri di misurazione del Deflusso Minimo Vitale e la concessione di prelievo di acqua da laghi in falde (ex cave) da immettere nei rivi comuni. Uno degli obiettivi, a distanza di pochissimi giorni è stato raggiunto e per questo mi sento di ringraziare tutte le istituzioni in particolare l’assessore ragionale alla sicurezza territoriale Paola Gazzolo e l’assessore all’Ambiente della Liguria Renata Briano, per il lavoro svolto e per la rapidità in cui hanno risolto questa emergenza; ovviamente un ringraziamento particolare va all’assessore provinciale Pozzi per il grande lavoro di squadra. Grazie a questo rilascio il Brugneto concede 600 litri di acqua al secondo fino al 15 agosto, destinati all’economia e all’ambiente piacentino”.
“La definirei una grande battaglia vinta, perché il nostro allarme, prosegue Zermani, è diventato un’esigenza del territorio e tutti insieme con le istituzioni e con le altre realtà economiche della provincia l’abbiamo “portato” in Regione, raggiungendo finalmente la consapevolezza che agricoltura è ambiente e che le posizioni arroccate su certi dogmi non servono a nessuno, tanto meno al territorio. Tutte le categorie economiche e i sindacati dei lavoratori hanno compreso che una crisi idrica e agricola avrebbe compromesso l’intero  sistema, dalle industrie di trasformazioni ai posti di lavoro, a tutto l’indotto che ne deriva. Finalmente Piacenza ha fatto sistema, anche se non dovrebbe essere una cosa così straordinaria”.
“Ancora una volta, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, che si è sempre detto disposto a difendere fino in fondo il territorio e le produzioni agricole, la concretezza del nostro mondo ha dimostrato che le nostre dichiarazioni e le nostre posizioni sono quelle corrette. Non può esserci ambiente senza agricoltura e non si può affrontare questa emergenza in maniera settoriale. Sono orgoglioso che il problema sia stato temporaneamente risolto; per questo mi sento in dovere di ringraziare gli assessori regionali Paola Gazzolo, Tiberio Rabboni e il presidente Errani, oltre all’assessore provinciale Pozzi, per il lavoro svolto, gli obiettivi raggiunti e il mantenimento degli impegni presi. Certo non possiamo permetterci di arrivare ogni anno nella stessa situazione. La crisi che attanaglia tutti i settori non ci consente di sprecare tempo e risorse, per rincorrere posizioni arroccate di chi pensa di difendere l’ambiente, ma in realtà non concretizza nulla di davvero utile per l’ambiente stesso, se non semplici e gratuite accuse”.
“L'agricoltura, prosegue Bisi, usa un bene comune (l'acqua) per produrne un altro, il cibo e questo  dovrebbe mettere gli agricoltori in una situazione di privilegio e non allo stesso livello di chi usa l'acqua per scopi diversi, visto che noi produciamo qualcosa di cui non si può fare a meno”.
“Nel nostro mondo, concludono Bisi e Zermani, serve concretezza ma anche lungimiranza. Coldiretti proseguirà in questa direzione senza se e senza ma, perché non può esistere società ed economia senza agricoltura e non mi riferisco assolutamente al Pil, ma a quei beni  etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai quale dipende molta parte della qualità della vita degli italiani”.

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