Maggiori controlli all’importazione e l’approvazione dei decreti applicativi della legge nazionale sull’etichettatura che consenta di rendere riconoscibile al consumatore italiano non soltanto la provenienza della carne fresca di maiale, ma anche quella dei trasformati che rappresentano il 70 per cento della produzione suinicola del nostro Paese. “Queste sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi sono le richieste della nostra Organizzazione, in occasione del tavolo suinicolo promosso, grazie anche alla mobilitazione del 26 luglio a Milano, dal ministro per le Politiche agricole Saverio Romano, nel corso del quale sono state illustrate le linee del piano di settore che a metà settembre dovrà essere valutato dalla Conferenza Stato-Regioni”. “Per la Coldiretti, ribadisce il responsabile economico di Coldiretti Piacenza Giovanni Morini, è indispensabile partire con un piano di ristrutturazione che preveda, tra l’altro, disposizioni per il congelamento, per due anni, della situazione debitoria delle imprese di allevamento, misure per evitare azioni speculative sulle materie prime, anche in relazione all’utilizzazione del mais nella produzione di biogas, l’attivazione di un piano per la produzione di suini leggeri allevati in Italia e contratti per la fornitura di suini all’industria, prevedendo prezzi che tengano conto dei costi di produzione”. “Inoltre prosegue Bisi, mi preme sottolineare che il comparto subisce gli effetti delle manovre finanziarie internazionali che rischiano di far sparire dalla tavola i nostri salumi dop, già pesantemente danneggiati dalla concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati come italiani. Una speculazione creata da quella economia di carta che continueremo a contrastare con la nostra economia reale, fatta di cose vere, di professionalità, di imprenditorialità, di cibo e di buon senso; quel buon senso che era presente martedì scorso in Piazza degli Affari a Milano e che produce, investe e lavora, permettendo all’Italia di continuare ad essere rinomata e famosa in tutto il mondo per le eccellenze enogastronomiche”.
“Proprio per mettere in trasparenza l’ingresso dei prodotti stranieri, conclude Bisi, occorre alzare i livelli di controllo alle frontiere delle carni di maiale, così come di tutti gli altri prodotti, di provenienza non solo extracomunitaria, ma anche comunitaria in modo da evitare i ricorrenti, e più volte denunciati, fenomeni di agro pirateria. Un percorso a cui contribuirà attivamente anche la nostra provincia, perché grazie all’attenzione dell’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi, a settembre sarà convocato un tavolo provinciale per valutare le strategie da mettere in campo al fine di salvare la nostra salumeria”.
30 Luglio 2011
BENE IL PIANO SUINICOLO MA IN TEMPI RAPIDI