20 Maggio 2010
AGRITURISMO: NUOVA LEGGE, COLDIRETTI SCRIVE A ERRANI

“Questa del 2010 sarà la prima estate dopo l’approvazione dei criteri attuativi della nuova legge sull’agriturismo – ha detto il presidente regionale di Terranostra, Carlo Pontini – e sarà un banco di prova importante per verificare la possibilità di conseguire gli obiettivi di costante miglioramento dell’offerta agrituristica. Per questo abbiamo scritto al presidente della Regione Vasco Errani e all’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni per una collaborazione tra istituzioni e operatori affinché una legge profondamente diversa dalla precedente possa trovare l’applicazione che consenta all’agriturismo di essere un punto di forza della promozione dell’Emilia Romagna nel settore del turismo”.
Nella lettera ai vertici della Regione Terranostra Emilia Romagna rileva chiaramente che alcuni argomenti, come il calcolo dei pasti su base mensile o la modifica delle percentuali tra prodotti propri e regionali rispetto al totale non sono soddisfacenti, ma ricorda anche che la normativa è anche il frutto di un delicato compromesso che sull’altro piatto della bilancia vede fattori innovativi, come la costituzione dei Club di Eccellenza, l’introduzione dell’ospitalità rurale familiare, le agevolazioni per le aziende in zone svantaggiate e in aree protette. Tale compromesso, rispetto a scelte politiche di fondo della nostra Regione, non era tra l’altro trattabile
“Riteniamo – ha detto Pontini – che occorra lavorare da subito per definire al meglio una serie di aspetti tecnici e giuridici non sufficientemente chiari e quindi di più difficile attuazione”. In questo direzione, Coldiretti ricorda che i due assessorati regionali all’Agricoltura e Programmazione e Sviluppo territoriale hanno già dimostrato un’ampia disponibilità con una circolare di chiarimento che elimina molti dubbi sull’utilizzo degli immobili a fini agrituristici, cercando di risolvere difficoltà applicative evidenti soprattutto nei confronti dei Comuni.
“Il nostro obiettivo – conclude Pontini – è che le nuove norme abbiano una ricaduta positiva per le circa mille imprese agrituristiche della nostra regione, affinché nel contesto turistico regionale possano essere un elemento qualificante del territorio, nella convinzione che la demarcazione tra agriturismo e turismo debba essere chiara, ma che nello stesso tempo occorra flessibilità e molto pragmatismo, soprattuttio per le imprese delle aree svantaggiate e protette per dare valore e sostanza al concetto di multifunzionalità, di identità territoriale, di tutela e promozione dell’ambiente. In questo senso crediamo sia necessario uno sforzo di tutti per valorizzare e non penalizzare le risorse che abbiamo a disposizione e per questo, una delle strade da percorrere è la chiarezza estrema delle norme a prova di equivoco in particolare degli enti locali”.
In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – il 70% delle aziende è dislocato nei pressi delle undici strade dei vini e dei sapori, che offrono ai turisti un itinerario di mille chilometri in tutta la regione. Le aziende agrituristiche sono impegnate ad offrire i prodotti della tradizione locale, rappresentati da 26 prodotti Dop e Igp riconosciuti dall’Unione europea e gli oltre 200 prodotti iscritti nell’albo delle specialità tradizionali della Regione. Oltre alla possibilità di gustarli a tavola, i turisti hanno anche la possibilità di acquistare i prodotti tipici direttamente in azienda. Oltre il 50% delle aziende agrituristiche fanno, infatti, anche vendita diretta.

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