21 Maggio 2010
64^ ASSEMBLEA DI COLDIRETTI PIACENZA

Un momento fondamentale per la maggiore Organizzazione piacentina, con un grande protagonista: l’agroalimentare del territorio.
Dopo i saluti da parte della presidente del Collegio Alberoni Anna Braghieri e del prefetto di Piacenza Luigi Viana è intervenuto il presidente della provincia Massimo Trespidi che ha sottolineato quanto Coldiretti rappresenti davvero una forza sociale in cui le tematiche dell’origine, del no ogm e dell’identità costituiscono un fondamento non solo per l’agricoltura ma per la società intera.
I lavori della mattinata sono stati aperti dalla relazione del Presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi; “una federazione, la nostra, sana, con un bilancio in attivo che ci permette anche di essere autonomi, forti e aggressivi, se necessario.  Siamo un’organizzazione propositiva che si pone sul territorio con progetti concreti e per questo voglio davvero ringraziare tutta la nostra struttura, oltre ai nostri dirigenti tutti.
Ha proseguito, affrontando quella che ha definito la vera questione dell’agricoltura, ovvero la mancanza di potere contrattuale sulla filiera e la necessità di un proseguire sulla strada della riconoscibilità e della identità dei prodotti, con il duplice obiettivo di trasferire intatti i valori della nuova agricoltura ai consumatori e di riposizionare il potere negoziale agricolo rispetto agli altri attori di filiera, per restituire redditività alle imprese. “Abbiamo “sdoganato” e “riqualificato” l’immagine dell’agricoltura; anche grazie alla iniziative e al rapporto con il consumatore e con la società. E’ quindi necessario riprendere il giusto ruolo che ci spetta, insieme a tutti coloro che condividono il nostro modello agroalimentare, dove trasparenza, coerenza e correttezza sono valori su cui non intendiamo scendere a patti con nessuno”.
La seconda parte della mattinata è stata aperta dall’intervento economico di Gabriele Canali dell’Università Cattolica di Piacenza, che ha dato una lettura della nostra agricoltura anche in rapporto agli scenari nazionali e internazionali, concordando con Coldiretti rispetto alla necessità di un rapporto con il consumatore e ad un fondamentale punto di forza: la possibilità di differenziarsi sul mercato.
“Il nostro progetto per il Paese sotto i riflettori”: con questo titolo e con il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, come moderatore è stato aperto il momento centrale dell’assemblea, attraverso un’analisi  dei settori centrali dell’agroalimentare piacentino
A partire dall’acqua con Fausto Zermani, che ha sottolineato il ruolo del consorzio di Bonifica affinchè la nostra città non finisca sott’acqua nei periodi di pioggia intensa, oltre alla necessità di rivedere il piano degli invasi; a cui è seguito Carlo Pontini presidente regionale e provinciale di Terranostra, che ha richiamato la funzione di vera vetrina dell’agroalimentare, sottolineando l’esigenza di fare rete fra altri attori della filiera. Un passaggio fondamentale dedicato ai prodotti locali nelle mense e all’importanza del Consorzio BioPiace per la montagna è stato fatto dal suo presidente Sala Giacomo. Fabio Minardi, allevatore e presidente di sezione di Cortemaggiore, ha riaffermato che in un periodo di difficoltà per il settore lattiero caseario, occorre che il prezzo del latte rispetti anche i prezzi del Grana Padano che hanno sicuramente registrato segni positivi.
A Carlo Bassanini presidente della Cantina Sociale di Vicobarone il compito di illustrare le difficoltà ma anche le opportunità del settore vino, fiore all’occhiello del territorio, ma che risente di una esigenza di rilancio anche sui mercati internazionali.
Un’urgenza ribadita anche da Marco Crotti, presidente Cio, che ha posto come condizione indispensabile per il comparto, l’indicazione obbligatoria dell’origine e la necessità di accelerare i tempi rispetto al progetto economico di Coldiretti.
L’ultimo intervento è stato dedicato a Consorzi Agrari d’Italia, “a cui come ha ribadito, il presidente del Cap di Piacenza Pierluigi Scrocchi, il nostro è stato uno dei primi ad aderire.”
A questo punto la relazione del Presidente Nazionale Sergio Marini che ha riaffermato con fermezza la necessità di proseguire sulla strada intrapresa senza scendere a patti e senza fare “accordi” con lobby. Per crescere e per conquistare spazio nell’economico che consenta di ridare reddito alle aziende siamo pronti a scendere in piazza per sostenere i nostri diritti. Dobbiamo sconfiggere le due grandi ingiustizie che mettono a rischio la sopravvivenza stessa dell’impresa agricola. La prima è il furto di valore aggiunto ai danni delle nostre imprese. Se i prezzi all’origine sono bassi la colpa non è della crisi internazionale, come qualcuno vorrebbe farci credere, bensì delle distorsioni presenti all’interno della filiera che si avvantaggiano dello scarso potere contrattuale della parte agricola senza che a beneficiarne siano i consumatori.
La seconda anomalia consiste anch’essa in un furto, ma stavolta di identità. Sino a quando non ci sarà una chiara identificazione del prodotto attraverso l’etichettatura obbligatoria dell’origine sarà possibile continuare a utilizzare immagini, loghi, slogan che richiamano il made in Italy senza che nel prodotto stesso ci sia un grammo di prodotto italiano e senza che le imprese agricole italiane vedano premiato il proprio lavoro.
Un messaggio forte che è stato accolto e condiviso da tutta la sala con una bellissima standing ovation finale
Insomma una giornata importante, per Coldiretti Piacenza, la più grande organizzazione del panorama piacentino.

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