BIO: IL SETTORE SI CONFRONTA A PIACENZA
L’avventura del biologico per Coldiretti Piacenza nasce nel 1995, con la prima domanda presentata in Regione. “Venne respinta – ricorda la responsabile del Servizio Agroambiente Enrica Gobbi – perché del settore si sapeva molto poco. La domanda riguardava un’azienda della Valnure e l’anno dopo la ripresentammo insieme a quelle di altre 50 aziende della Valnure. Tutte accolte. Iniziò così il bio a Piacenza”.
Con una fotografia del settore a Piacenza si è aperto il “Confronto Bio” che si è svolto questa mattina, venerdì 12 aprile, nella Sala Arazzi del Collegio Alberoni. All’evento, organizzato da Terrepadane e da Coldiretti Piacenza, sono intervenuti relatori esponenti di grande prestigio, quali Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, Marco Trevisan, preside della Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Cattolica e Stefano Masini, responsabile nazionale del settore Ambiente di Coldiretti, con le conclusioni a cura del presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli.
“Per noi il biologico rappresenta una grande opportunità per il futuro – ha spiegato Marco Crotti, presidente di Coldiretti Piacenza e Terrepadane –. Si tratta di settore nel quale la ricerca è fondamentale, per garantire un’agricoltura più sicura e sostenibile, alla quale dobbiamo lavorare per dare maggiore distintività e per far sì che alle nostre produzioni sia riconosciuto il giusto valore. L’importante è non creare contrapposizioni tra convenzionale e bio, tutta l’agricoltura italiana è virtuosa e rigorosa e va valorizzata.”
Spazio anche ai dati: sono 623 le imprese agricole bio a Piacenza, cui si aggiungono 78 preparatori.
Merita menzione anche l’allestimento del verde con la scritta “Bio” sul palco del convegno, che è stato curato dall’Azienda Eridano Bio di Roncaglia. Al termine l’agribuffet per i presenti, sulle note di un quartetto jazz guidato da Gianni Azzali. Ai fornelli gli agrichef di Terranostra Federico Moschini, Claudia Anselmi e Maria Rosa Minardi con i ragazzi del Campus Agroalimentare Raineri Marcora e la collaborazione di “La Bottega Italiana Azienda Agricola Mulino Bisi”. Tutti i prodotti utilizzati provenivano da aziende biologiche di Campagna Amica.