“Non riusciamo a comprendere le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa negli ultimi giorni da parte di soggetti che si ergono a difensori dell’ambiente”. Con queste parole il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani si limita a commentare le affermazioni che tanto hanno fatto scalpore. “Riteniamo che ci sia solo mania di protagonismo, ma totalmente avulso dalla realtà dei fatti”.
“Per questo, prosegue Zermani, non vogliamo entrare nel merito e rispondere alle provocazioni, ma semplicemente limitarci a porre alcune domande. Ma chi tutela davvero l’ambiente? Chi sono quei soggetti che attraverso la loro professione permettono al nostro territorio di essere fonte di vita, di turismo e degno di essere vissuto in ogni angolo della provincia? Chi sono coloro che attraverso la loro opera si prendono cura dei canali, dei boschi e degli argini, impedendo frane e dissesti idrogeologici? Chi fa investimenti continui nella propria professione per avere sempre prodotti di qualità e tutela delle risorse naturali? Forse rispondendo a queste semplici domande si può comprendere che l’agricoltura è alla base della vita e l’acqua è elemento essenziale per l’ambiente”.
“Non abbiamo tempo da perdere, continua Zermani e non vogliamo fare clamore e nemmeno scoop giornalistici; ci teniamo però a fare chiarezza per consentirci di affrontare un’emergenza siccità che non ha eguali e della quale non si può certo incolpare il mondo agricolo. Anzi oltre ad avere una campagna le cui produzioni rischiano di non terminare il proprio ciclo vitale, dobbiamo sopportare costi enormi di produzione a partire proprio dal gasolio necessario per gli impianti”.
Tanto si parla di Deflusso Minimo Vitale, ossia quel quantitativo di acqua rilasciata da una qualsiasi opera di captazione sull'asta di un lago, fiume, torrente, o qualsiasi corso d'acqua, in grado di garantirne la naturale integrità ecologica; quindi il deflusso minimo vitale deve essere considerato la portata residua. A questo proposito esiste una legge regionale (Regolmento Regionale n. 41 del 2001) la quale stabilisce che la portata è composta da alveo o subalveo ossia dall’acqua che si vede in superficie e da quella che non si vede, perché viene assorbita dall’alveo del fiume, ma ovviamente va a beneficio della flora e della fauna. Il Consorzio di Bonifica ha sempre rispettato il DMV rispettando di conseguenza una norma regionale.
“Occorre fare squadra per affrontare un problema che non è solo del mondo agricolo, ma dell’intero sistema, ribadisce il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi. Qualcuno ha compreso che le produzioni sono enormemente in calo e alcuni prodotti come il pomodoro non arriveranno a fine campagna provocando una drastica riduzione delle produzioni? Cosa significa questo? “Solo” che le strutture di trasformazione chiuderanno in anticipo, quindi il personale occupato si troverà senza lavoro prima di terminare la campagna. Forse a coloro che vogliono difendere la flora e la fauna non interessa dei lavoratori disoccupati, delle famiglie senza stipendio, degli agricoltori che chiudono e del prodotto che non sarà sufficiente e quindi dovrà essere importato dall’estero.. Non interessa nemmeno dell’intero sistema, della società e dell’alimentazione.. se il mais non arriva a fine campagna e manca il fieno come alimentiamo gli animali e di conseguenza come si produce il latte per l’alimentazione umana?”
“Ma per caso qualcuno si rende conto che senza agricoltura non si mangia! Sottolinea il presidente di Coldiretti. Siamo stanchi di sentire assurdità. La cabina di regia istituita nelle scorse settimane è un utilissimo strumento se funziona rispettando tempi e accordi, ma non deve essere utilizzata dai politici per interessi personali e per speculare sulla vita delle persone. Perché se chiudiamo le aziende di trasformazione in anticipo probabilmente c’è qualche famiglia che resta senza stipendio. E’ questo che una certa parte politica vuole?”
“Purtroppo siamo costretti a constatare, conclude Bisi che una parte di istituzioni non sta facendo nulla per assolvere ai propri doveri e per prendere posizione a difesa dei cittadini. Non accetteremo oltre questa situazione e intendiamo accertare chi effettivamente ha provocato i danni di cui certe associazioni parlano. E’ necessario chiarire che la Regione Emilia Romagna ha ritardato dieci giorni nella firma della determina per il rilascio delle acque di falda. E in questi dieci giorni quanti danni sono stati causati? Quanta flora e quanta fauna è morta? Intendiamo andare fino in fondo e capire di chi sono le responsabilità di questo ritardo”.
6 Agosto 2012
CONSORZIO DI BONIFICA: MA CHI TUTELA DAVVERO L’AMBIENTE?